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Aventador LP 700-4
LAMBORGHINI

Aventador LP 700-4

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il toro impavido della corrida di Saragoza del '93

14 Apr 2011
di Gaetano Crisci
LAMBORGHINI

Lamborghini ha ultimato la sua nuova regina: Aventador LP700-4 erede dell’ormai più che celebrata Murciélago, giunta al termine dei suoi 10 anni di produzione. Il tempo è passato e, visto il lungo periodo, i tecnici Lamborghini hanno audacemente cercato un doppio salto generazionale con la Aventador: il progetto ha previsto un motore, una trasmissione e un telaio completamente nuovi. Certo sono stati aggiornamenti quasi obbligati dal momento che il motore della Murcielago, con quasi 50 anni di servizio, derivava dallo storico V12 che Bizzarrini progettò negli anni ’60. Un motore che ha subito un tale numero di modifiche ed aggiornamenti da permettergli di passare dai 3.5 litri della 350 GT ai 6.5 litri della Murciélago.

Il linguaggio stilistico della Aventador è ispirato direttamente all’aeronautica, con approccio essenziale e purista: tutte le appendici aerodinamiche sono incorporate nella carrozzeria e coadiuvate dal fondo piatto e dal diffusore posteriore, il tutto volto a massimizzare il coefficiente di penetrazione aerodinamica e la deportanza variabile, tramite lo spoiler posteriore regolabile in due posizioni: 11° di inclinazione alle medie velocità in configurazione handling e 4° ad alta velocità, dove la forza molto maggiore dell’aria permette un minor intervento dello spoiler.

Grazie anche all’affinamento delle tecniche di lavorazione del carbonio, sperimentato con la concept Sesto Elemento, Lamborghini ha realizzato per la Aventador una monoscocca in carbonio da 147.5 kg che compresa di telaietti di alluminio anteriore e posteriore arriva ad un totale di 229.5 kg. Come risultato, oltre alla tipica spiccata sicurezza passiva, si è ottenuta una rigidità torsionale dell’intero telaio di 35.000 Nm/deg a tutto vantaggio di un controllo e una precisione di sterzata da autentica sportiva.

Il propulsore completamente nuovo è un V12 da 6.5 litri (in codice: L539) concepito per acquisire giri nel minor tempo possibile, pur contenendo la velocità dei pistoni, a beneficio di un minore attrito interno. Dotato di basamento e due testate in lega di alluminio e silicio ha una struttura open-deck ed è dotato di un supporto dell’albero motore speciale, realizzato a fucinatura e sottoposto a nitrurazione, dal peso di 24.6 kg, tutto ciò permette un peso motore contenuto in 235 kg. Il motore della Aventador è dotato anche di carter a secco con otto pompe di aspirazione. Un termo scambiatore olio/acqua e uno olio/aria assicurano l’ottimale stato termico, il tutto a vantaggio della costanza di rendimento tanto nell’uso sportivo, quanto in quello più estremo in pista. Il sistema di scarico realizzato con la tecnica dell’idroformatura è un 3 in 2 in 1 dotato di 4 precatalizzatori e due catalizzatori oltre a un silenziatore grande e uno piccolo, il tutto controllato dalla gestione elettronica che, grazie a delle farfalle, ne regola la contropressione e il fantastico sound al variare dei giri.

Tutta l’elettronica della Aventador, compreso il cambio sequenziale, è governata da due potenti centraline in grado di elaborare fino a mezzo miliardo di calcoli al secondo, la principale è denominata Engine Control Unit (ECU), la secondaria Smart Actuator è coadiuvata da due black box per le funzioni di monitoraggio, definite Smart Sensor. Le funzioni vengono attribuite alle centraline a seconda dell’occorrenza ed essendo la ECU il vero cuore e la centralina più potente, in condizioni normali le viene affidato il controllo del motore; nelle partenze invece, dove è richiesta maggiore potenza di calcolo per ottimizzare i tempi e le sequenze di cambiata, le viene attribuito il controllo del cambio sequenziale.

Questo sofisticato sistema permette al propulsore una potenza massima pari a 700 CV a 8.250 giri/min e una coppia massima di 690 Nm a 5.500 giri/min per prestazioni da 2.9 secondi nello 0-100 e una velocità massima di 350 km/h il tutto assistito dall’innovativo cambio sequenziale a 7 rapporti Lamborghini Independent Shifting Rods. Il sequenziale ISR si avvale di ingranaggi separati per marce contigue in modo da permettere l’inserimento della marcia successiva contemporaneamente al disinserimento della marcia inserita: il risultato è un tempo di cambiata di soli 50 millisecondi che mette anche in evidenza come siano possibili prestazioni di rango con l’utilizzo di una sola frizione. Il tutto assistito da sincronizzatori in fibra di carbonio. Le modalità impostabili di cambiata sono cinque di cui 3 manuali: Strada Sport e Corsa e 2 automatiche: Strada-Auto e Sport-Auto, il Launch Control è attivabile nella modalità Corsa.

La trazione integrale della Aventador è realizzata grazie all’ultima versione del giunto viscoso Haldex denominata IV che le permette una ripartizione di coppia variabile sull’asse anteriore dallo 0 al 60%; posteriormente è invece montato un più tradizionale differenziale autobloccante.

La geometria delle sospensioni sfrutta in combinazione i doppi triangoli e il raffinato sistema pushrod di più comune utilizzo nel mondo delle competizioni, dove molle e ammortizzatori, in questo caso Öhlins, sono collocati più internamente alla scocca e separati dai doppi triangoli: soluzione che offre vantaggi su più fronti tra cui una manovrabilità e controllo maggiori a tutte le velocità e una rigidità inferiore delle molle a parità di prestazione per un maggiore comfort. Il sistema idraulico Lifting System permette infine di sollevare la vettura di 40 mm per affrontare eventuali ostacoli del manto stradale.

Il sistema Drive Select Mode sincronizza il comportamento dinamico della Aventador in base ai criteri già conosciuti come Strada Sport e Corsa grazie ai quali si interviene contemporaneamente su gestione motore, cambio, differenziale , distribuzione della coppia e sterzo. L’impianto frenante prevede dischi carboceramici dal diametro di 400 mm con pinze a 6 pistoncini anteriormente e dischi di 380 mm con pinze a 4 pistoncini posteriormente. La Aventador verrà commercializzata dalla fine dell’estate 2011 ad un prezzo di 255.000 euro tasse escluse.

Gaetano Crisci

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