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Lexus LFA
LEXUS

Lexus LFA

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La super sortiva di Lexus presentata a Tokyo.

28 Oct 2009
di Gaetano Crisci
LEXUS

Presentata al 41° salone internazionale dell’automobile di Tokyo è la massima espressione del Know-How di Lexus, già brand di punta del gigante Toyota.
Ridefinire i confini dello sviluppo tecnologico e segnare nuovi benchmark per le super car di lusso è stato l’obbiettivo degli ingegneri Lexus: è dal 2004 che Lexus testa prototipi della LFA al Nurburgring, mentre il primo studio di progettazione è stato presentato a Detroit nel 2005; nel 2008 e 2009 la LFA partecipa alla 24 ore del Nürburgring, un vero e proprio battesimo di fuoco per la versione pressoché definitiva di questa autentica super car.

CFRP è l’esclusiva resina con fibre di carbonio utilizzata per realizzare la scocca della LFA, questa costituisce il 65% del peso totale della struttura, il rimanente 35% è formato da telaietti in lega di alluminio, l’utilizzo della carboresina CFRP, al posto di una struttura interamente in alluminio, ha permesso un abbassamento del peso di ulteriori 100 kg e di contenere il peso totale della vettura a 1485 kg; infine la realizzazione di tutte le parti in CFRP avviene internamente, per permettere in futuro l’estensione dell’utilizzo di questo materiale anche al resto della gamma Lexus, con minori costi e maggiori possibilità di controllo sul processo di produzione e personalizzazione.

Il motore della LFA, sviluppato in cooperazione con Yamaha e singolarmente firmato dal tecnico che l’ha realizzato, è un 4.8 litri V10 a 72° costruito quasi interamente con leghe esotiche come il titanio per valvole e bielle, e il silicio al DLC (Diamond Like Carbon) per il rivestimento dei bracci articolati, è anche grazie a queste sofisticazioni che è in grado di passare da fermo a 9000 giri/min in appena 0.6 secondi, condizione per la quale Lexus ha preferito adottare un contagiri digitale al posto della tradizionale, e forse troppo lenta in questo specifico caso, lancetta.
Le performance sono certamente in linea con i presupposti: la LFA con i suoi 560 CV a 8700 giri/min e 480 Nm di coppia 6000 giri/min  può bruciare lo 0-100 km/h in 3.7 s. e raggiungere la velocità massima di ben 325 km/h, infine non possiamo far a meno di notare l’impianto di lubrificazione a coppa secca che oltre a consentire una dislocazione più bassa del blocco motore né permette anche un utilizzo in condizioni di accelerazioni laterali fino a 2G.

Il cambio adottato è un automatico sequenziale a 7 rapporti attivati al volante tramite paddle shift e regolabile su 6 velocità di cambiata la più rapida delle quali permette di passare alla marcia superiore in appena 200 millisecondi; il cambio è collocato, insieme al differenziale a slittamento limitato sensibile alla coppia, sull'asse posteriore in configurazione transaxle ed è utilizzabile in 4 modalità: Auto, Sport, Normal o Wet ognuna delle quali interagisce con i sistemi elettronici di controllo della vettura per una configurazione globalmente coerente.

La distribuzione dei pesi è stato un altro punto su cui si sono concentrati gli sforzi degli ingegneri Lexus: il gruppo cambio-differenziale transaxle insieme alla batteria e i radiatori sono stati collocati posteriormente, il motore è invece in posizione anteriore centrale, consentendo di minimizzare le masse a sbalzo ed ottenendo un ottimale 48% anteriore e 52% al posteriore.
L'assetto della LFA è ispirato alle corse: gli ammortizzatori monotubo specificamente realizzati con aste rivestite al DLC e le pareti al nichel-silicio sfruttano il bassissimo attrito per risposte immediate; connessi al telaio dal sistema anteriore a doppio braccio oscillante ed al posteriore dal multi-link, assicurano la massima stabilità in ogni condizione di guida; verificate al meglio sul circuito del Nürburgring.
Certamente, per concludere, dischi freni in carbo-ceramica con pinze a 6 pistoncini all'anteriore e 4 al posteriore, cerchi in lega di alluminio da 20” della BBS e pneumatici Bridgestone asimmetrici.

Ci si poteva a questo punto perdere sugli interni? A un primo sguardo al contagiri digitale sembra proprio che non ci si sia sbagliati anche ad un occhio europeo: inutile cercare di descrivere tutte le funzioni, il contagiri stesso e le informazioni che fornisce cambiano a seconda del programma impostato al cambio; tutto ciò che serve è sempre in primo piano e controllabile dalla ghiera motorizzata al centro del tunnel di comando, all'apice del quale è collocato il display TFT da 7 pollici.
La produzione limitata a 500 esemplari inizierà nel dicembre 2010 le prime LFA saranno consegnate a gennaio 2011.

Gaetano Crisci

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